Nota del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana di Vulcanologia ETS in merito all’introduzione del ticket a pagamento per l’accesso ai Crateri Silvestri dell’Etna
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana di Vulcanologia ETS, alla luce della recente introduzione di un ticket a pagamento per l’accesso ai Crateri Silvestri dell’Etna, ritiene opportuno esprimere alcune considerazioni a tutela del valore scientifico, educativo e culturale del sito in questione.
Pur comprendendo le motivazioni che possono indurre a regolamentare i flussi turistici in un’area senz’altro tra le prime in termini di affluenza sul vulcano, si ritiene che misure di questo genere debbano essere adottate nel quadro di una pianificazione trasparente e partecipata, in grado di coniugare la tutela del territorio con la libera fruizione.
I Crateri Silvestri costituiscono dal 1892 un punto di riferimento emblematico per la divulgazione scientifica, l’educazione ambientale e fruizione turistica, anche grazie alla relativa semplicità dei percorsi. L’introduzione di un ticket a pagamento per l’accesso, in assenza di un chiaro progetto di valorizzazione culturale o scientifica, rischia di trasmettere un messaggio di gestione orientata alla sola logica commerciale, in contrasto con i principi di accessibilità e condivisione della conoscenza e fruizione delle aree vulcaniche che l’Associazione Italiana di Vulcanologia ETS promuove da sempre.
L’Etna nella sua interezza è Patrimonio dell’Umanità UNESCO e laboratorio naturale di inestimabile valore scientifico, e in quanto tale appartiene al territorio e alla collettività. L’Associazione Italiana di Vulcanologia ETS ritiene pertanto che per iniziative di tale portata, che interessano beni di rilevanza mondiale, sia sempre auspicabile un confronto preventivo tra gestori, istituzioni competenti e comunità scientifica.
Nel ribadire l’impegno per la promozione di una corretta fruizione del patrimonio vulcanologico italiano, l’Associazione Italiana di Vulcanologia ETS sente di suggerire di riconsiderare profondamente le modalità di gestione del sito, affinchè possano essere trovate soluzioni più equilibrate e coerenti con il valore pubblico, scientifico e culturale che l’Etna patrimonio dell’Umanità UNESCO merita.AIV Silvestri