Stromboli sorvegliato speciale: il ritorno della lava dopo un decennio
a cura di Gilda Risica e Marco Pistolesi
In quest’ultimo periodo i nostri vulcani italiani sono tornati al centro dell’attenzione. Se da un lato l’Etna, con il suo cratere Voragine, ha ricominciato l’attività dopo mesi di calma con vigorose fontane di lava (trovate un recente approfondimento qui: https://www.aivulc.it/dettnews-quando_la_voragine_fa_sul_serio_gli_episodi_parossistici_del_45_e_7_luglio_2024/4_633/it/), Stromboli ha prontamente risposto, dando luogo in pochissimi giorni a diversi fenomeni, tanto da indurre il Dipartimento della Protezione Civile al passaggio di livello di allerta prima arancione e dopo alcuni giorni al livello rosso (bit.ly/ROSSAstromboli).
Stromboli, uno dei vulcani più studiati e anche uno dei più visitati dai turisti di tutto il mondo, è noto per la sua caratteristica “attività Stromboliana”, ovvero esplosioni frequenti a bassa energia con emissione di piroclasti che ricadono principalmente all’interno dell’area craterica. Saltuariamente, l’attività ordinaria è interrotta da colate laviche lungo la Sciara del Fuoco, da esplosioni cosiddette “maggiori”, caratterizzate da maggiore energia e volumi di magma eruttati rispetto all’attività Stromboliana, con ricaduta dei prodotti piroclastici anche al di fuori della terrazza craterica. Fenomeni meno frequenti, ma per certi versi più spettacolari, sono invece i “parossismi” (i più recenti avvenuti nel Luglio e Agosto 2019), esplosioni molto più energetiche e violente in grado di formare importanti colonne eruttive con lancio di materiale fino ai centri abitati. Ad eccezione delle tracimazioni di lava dall’area craterica di piccola entità e breve vita, non si assisteva una colata lavica emessa da una bocca laterale dall’estate del 2014.
Ma vediamo nel dettaglio gli eventi avvenuti durante le ultime settimane.
Dal punto di vista dei fenomeni osservati, già a partire da fine Maggio 2024, Stromboli ha mostrato un incremento dei parametri geofisici e geochimici monitorati; in particolare, il cratere di NE ha mostrato un’intensificazione dell’attività di spattering, alimentando piccole tracimazioni di lava della durata di poche ore/giorni, accompagnate dal rotolamento di materiale lungo la Sciara del Fuoco (vedi Comunicati INGV del 2024-05-24 07:10:40 UTC,e del 2024-05-27 11:45:13 UTC).
A partire dal 23 Giugno 2024, l’attività si è ulteriormente intensificata, con il rapido aumento del tremore sismico, del numero degli eventi sismici VLP associati all’attività Stromboliana sommitale e delle pressioni acustiche delle esplosioni stesse (Comunicato INGV 2024-06-23 12:15:25 UTC, e Comunicato LGS del Dipartimento di Scienze della Tera dell’Università di Firenze del 23 Giugno 2024 ore 14:54 UTC). Questi incrementi, unitamente ad un rapido allargamento dell’area sommitale in movimento riportato dal Centro di Competenza dell’Università degli Studi di Firenze (Comunicato sistema SAR del 23 giugno 2024 ore 13:00), hanno spinto il Dipartimento della Protezione Civile ad innalzare lo stato di allerta da giallo ad arancione (bit.ly/arancioneStromboli).
La fase più intensa dell’attività comincia il 3 Luglio 2024, proprio in occasione del primo lustro dal parossismo del 3 luglio 2019: contestualmente ad una repentina intensificazione del tremore sismico e dell’attività di spattering dal cratere di NE (Comunicato LGS straordinario di attività del vulcano Stromboli del 3 luglio 2024, e Comunicato INGV del 2024-07-03 16:44:07 UTC), una valanga di materiale prodotta dal collasso parziale del settore craterico di NE si riversa lungo la Sciara del Fuoco (Figura 1), producendo una cospicua quantità di cenere che ha completamente ricoperto l’area sommitale e la strumentazione di monitoraggio (Figura 2). Il franamento dell’orlo craterico è accompagnato da una tracimazione lavica dal cratere stesso della durata di poche ore.
Figura 1: Immagine visibile della telecamera LBZ di Punta Labronzo (LGS).
Figura 2: a) Nube di cenere prodotta dal debris avalanche del 3 Luglio 2024. Foto di T. Giorgianni. b) Strumentazione LGS per il monitoraggio geofisico ricoperta dalle cenere prodotta l’attività vulcanica degli ultimi giorni (foto di G. Ulivieri, pagina Facebook LGS).
Il giorno successivo (4 Luglio), la rete di monitoraggio LGS registra un evento esplosivo compatibile con un’esplosione Maggiore localizzata al settore craterico di SW (Comunicato LGS del 04 Luglio 2024 ore 12:16 UTC).
A partire dalle 13:00 UTC, si assiste ad un’intensa fase di attività di franamento dal cratere di NE lungo la Sciara del Fuoco, durante la quale si registra una rapida deflazione dell’apparato vulcanico pari a 8 microradianti (Figura 3; Comunicato LGS del 4 luglio 2024) e compatibile con un rapido svuotamento dei condotti superficiali.
Figura 3: Deformazione del suolo registrata dai tiltmetri e comparazione con il tremore sismico (LGS).
Durante questa fase, personale INGV sul posto osserva infatti lo sviluppo di un nuovo flusso lavico ben alimentato dall’area craterica Nord, prodotto da una bocca posta a quota 700 m s.l.m. Contestualmente, diversi flussi piroclastici associati in parte a collasso di materiale e rotolamenti di materiale lavico si propagano lungo la Sciara del Fuoco, raggiungendo la linea di costa e avanzando sulla superficie del mare per diverse centinaia di metri (Figura 4;Comunicato INGV del 2024-07-04 14:44:57 UTC; video del socio Guido Giordano). Intorno alle ore 16:00 UTC, inizia una violenta fase sismica con ampiezze del tremore che alle 16:40 UTC raggiungono valori mai registrati negli ultimi 20 anni a Stromboli (Comunicato LGS straordinario di attività del vulcano Stromboli del 5 luglio 2024) compatibile con una energetica fase intrusiva superficiale.
Tali eventi hanno spinto il Dipartimento della Protezione Civile ad innalzare ulteriormente lo stato di allerta al livello Rosso. L’innalzamento dell’allerta determina di fatto il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e del raccordo informativo tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Inoltre, viene attivato il livello locale di Protezione Civile presso il Centro Operativo Avanzato – COA.
Nelle ore successive, la bocca effusiva, ben alimentata, si abbassa progressivamente di quota; la serie di colate prodotte raggiungono la linea di costa e a contatto con l'acqua del mare provocano la formazione di nubi di vapore. Il loro accumulo ha già creato un piccolo delta lavico che si sta progressivamente allargando (Figura 5; Comunicato INGV del 2024-07-06 11:18:02 UTC).
Figura 4: Frame estratto dal video INGV a cura del progetto UNO e Dynamo (pagina Facebook INGVvulcani) del 4 Luglio 2024.
Figura 5: Frame estratto dal videoprodotto da personale INGV dei progetti UNO e Dynamo (pagina Facebook INGVvulcani) del 7 luglio 2024,che mostra ildelta lavico formato dalla colata che raggiunge la linea di costa.
Gli eventi del 4 luglio hanno di fatto modificato profondamente la morfologia dell’area sommitale del vulcano (Figura 6 a sinistra), come è ben visibile dal confronto delle immagini della telecamera di sorveglianza LGS a 750 m s.l.m. (SHL) tra il 1 e il 5 Luglio 2024 (Figura 6 a destra). Oltre alle evidenti modificazioni morfologiche, il rapido drenaggio del magma dai condotti attraverso le bocche laterali ha causato l’abbassamento del livello del magma nei condotti stessi, di fatto determinando la temporanea cessazione dell’attività Stromboliana osservabile come già avvenuto nelle precedenti eruzioni effusive.
Figura 6: A sinistra, area sommitale di Stromboli in data 05/07/2024. Foto di G. Ulivieri (pagina Facebook LGS). A destra, confronto del profilo topografico del cratere di NE, tra il 1 e 5 Luglio 2024, con le immagini della telecamera di sorveglianza SHL (pagina Facebook LGS).
Attualmente la colata lavica è ben alimentata da due bocche poste a circa di 485 m s.l.m. di quota (Figura 7). Non ci resta quindi che rimanere in attesa continuando a sorvegliare e monitorare i parametri per comprendere come evolveranno i fenomeni in corso.
Figura 8: Sopralluogo dell’8 Luglio 2024 sulla Sciara del Fuoco. Foto di G. Ulivieri (pagina Facebook LGS).