Trenta anni fa: il Pinatubo
a cura di Roberto Scandone.
Trenta anni fa, il 15 giugno del 1991, avveniva la fase più violenta dell’eruzione del vulcano Pinatubo, la maggiore dell’ultimo secolo. Per quanto inattesa, questa eruzione ha rappresentato uno straordinario successo nella previsione dell’evoluzione di un evento altamente calamitoso, oltre che nelle operazioni di soccorso della popolazione. [...]
Etna, 19 Maggio 2021: la ventiduesima eruzione parossistica è del Maestro Franco Battiato
a cura di Marco Viccaro
Dopo 7 settimane dal 21esimo episodio parossistico, nella notte/alba del 19 Maggio 2021 l’Etna è tornata protagonista e lo ha fatto con stile ed eleganza che si confanno a chi è davvero grande (Figura 1). Un episodio parossistico al Cratere di Sud-Est che, improvviso e “inaspettato” (anche se in realtà il vulcano già da alcuni giorni aveva dato chiari segnali di risveglio con sporadiche emissioni di cenere accompagnate anche da momenti di debole attività Stromboliana), si è unito al lutto per la scomparsa del grande Maestro Franco Battiato.
Una pagina di storia delle geoscienze: la vulcanologia e le scienze della Terra negli studi di Alfred Rittmann (1893-1980)
a cura di Daniele Musumeci
Non è raro trovare testi del vulcanologo Alfred Rittmann firmati sotto il nome di Alfredo. Infatti, nei suoi quasi 90 anni di vita, visse metà della sua esistenza in Italia impegnandosi in numerosi e complessi studi sui vulcani italiani. La massima conferenza italiana di vulcanologia è dedicata proprio a lui per questi motivi, fatto inizialmente sorprendente se si prendono in considerazione le sue origini e la sua cittadinanza svizzera. Per maggiori informazioni sulla sua vita, vai al link: https://www.ct.ingv.it/Rittmann/index.php?biografia. Per una breve sintesi generale, vai al link https://www.conferenzarittmann.it/conferenza/alfred-rittmann.html.
L’eruzione del vulcano La Soufrière nei Caraibi raccontata dalle ricerche vulcanologiche italiane
a cura di Claudio Scarpati, con la collaborazione di Lorenzo Fedele
Alle 8.41 di Venerdì 9 Aprile il vulcano La Soufrière, sull’isola di St. Vincent (Piccole Antille – Caraibi, Figura 1), ha iniziato ad eruttare dopo oltre quarant’anni. Una colonna di cenere, alta circa 6 km, ha cominciato ad accumulare materiale piroclastico sulle strade e sulle case di St. Vincent creando grande allarme nella popolazione e inducendo le autorità locali a dichiarare lo stato di emergenza ed a disporre l’evacuazione di circa 16.000 persone. Un secondo vigoroso episodio esplosivo si è sviluppato a partire dalle 13.30 di Domenica 11 Aprile, durante il quale la colonna eruttiva ha raggiunto una quota di 12 km, diffondendosi per oltre 3000 km verso E-NE.
Una chiacchierata con Sara Barsotti, Coordinatrice per il rischio vulcanico, al Veðurstofa Íslands, Icelandic Meteorological Office - IMO
a cura di Marco Di Marco
Sara Barsotti, ricercatrice italiana, ha un ruolo molto importante nella gestione delle crisi vulcaniche in Islanda.
Coordinatrice per il rischio vulcanico al Centro Meteorologico Islandese è esperta in modelli dispersione di gas e ceneri vulcaniche.
Ho posto a Sara alcune domande su come funziona il sistema di monitoraggio dell'IMO e su come stanno reagendo all'attuale attività nella penisola di Reykjanes. (VIDEO)
Una chiacchierata con Páll Einarsson, Professore Emerito di Geofisica a Háskóli Íslands, Università d'Islanda.
Report dall'Islanda: aggiornamento sugli eventi in atto nella penisola di Reykjanes (13 Marzo 2021)
a cura di Marco Di Marco
Da poco più di due settimane l’attenzione generale dei media e della popolazione islandese è stata catalizzata da una serie di eventi geologici che stanno coinvolgendo il sudovest dell’isola.
Mercoledì 24 Febbraio alle 10:05, un terremoto di magnitudo M5.7 è avvenuto sulla penisola di Reykjanes, circa 3km a sudovest di Keilir, un antico cono vulcaico monogenico di
ialoclastite, alto 378 metri, formatosi durante un evento eruttivo sub-glaciale avvenuto nel Pleistocene tra 12.000 e 100.000 anni fa. L’epicentro si trova a circa 30 km dalla capitale Reykjavík ed è stato percepito distintamente in gran parte dell’area sudoccidentale d’Islanda.